Bertherat - Club dei NatiScalzi

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Un movimento per i vostri piedi
Vi è mai capitato di confrontare la forma dei vostri piedi nudi con quella delle vostre scarpe?

Se così non è, fate questa esperienza e ne sarete sorpresi. A meno che i vostri piedi non si siano già arresi alla morsa in cui li infilate tutte le mattine e che le vostre povere dita dei piedi abbiano rinunciato alla loro forma naturale. Ma se anche fosse così, sappiate che nulla è perduto. Dei piedi imprigionati possono ritrovare la loro libertà. Le dita e le piante dei vostri piedi possono imparare a distendersi, ad allargarsi, a ritrovare il contatto perduto con il suolo. Ci guadagnerete una meravigliosa sensazione di piacere e di sicurezza. E se avete dei problemi con la schiena, il rimedio più semplice è di cominciare a camminare con i talloni e le dita che la natura vi ha fornito per smettere di demolire ad ogni passo la vostra schiena …

Potete cominciare subito con questo piccolo movimento

Toglietevi scarpe e calze e sedetevi a terra o su di uno sgabello.
Mettete il piede destro sulla coscia sinistra. Col piede destro il più possibile in asse con la gamba, infilate le dita della mano sinistra tra le dita del piede destro. La prima volta è un po’ difficile. Allora fate con calma. Respirate. Ora, fate flettere le dita del piede in modo da veder comparire cinque gobbette sulla parte superiore del piede. Potete passare le dita tra queste gobbette per aiutarvi. Infine separate con delicatezza le dita del piede e quelle della mano. Prima di “fare” il piede sinistro, camminate un poco lasciando che le dita del piede si espandano. Godetevi il benessere e la sicurezza dei vostri appoggi naturali appena ritrovati.

Su questa foto crudele, scoprite ciò che avviene dentro la scarpa: le dita compresse, le pelle che diventa bianca o tumefatta, a seconda della zona… Un tremendo prezzo da pagare per delle scarpe “sexy”… Quanto a camminare, non ne parliamo nemmeno. Si può al massimo arrancare, vacillare e martellare rumorosamente il selciato.“Mi vanno bene, sono della misura giusta!” dichiara la poverina abbassandosi per affondare l’indice sulla punta vuota della scarpa. Come se la sensazione della mano potesse sostituire quella del piede calzato.

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