DeBotton - Club dei NatiScalzi

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Alain de Botton

da "L'arte di viaggiare"

 
Il parco del quartiere si era trasformata in una squallida distesa di acqua e fango, illuminata la notte da lampioni ambrati rigati di pioggia. Una sera, passando di là sotto un' acquazzone, ripensai a quando, in piena afa estiva, ero andato a sdraiarmi su quelle aiuole, i piedi nudi che sfioravano l'erba, e a come quel contatto diretto con la terra mi avesse dato un senso di libertà e socievolezza, a come l'estate riuscisse ad abbattere i normali confini tra l'aperto e il chiuso e a farmi sentire a casa mia tanto nel vasto mondo quanto nella mia camera da letto.

e ancora nello stesso libro:

- le fotografie all'interno mi ricordavano i quadri di Tahiti che William Hodges aveva riportato con sè dal viaggio con il capitano Cook e che mostravano una laguna tropicale dove, nella morbida luce del crepuscolo, giovani sorridenti saltellavano spensierate (e scalze) tra il lussureggiante fogliame; immagini che, esibite la prima volta da Hodges alla Royal Academy di Londra nel rigido inverno del 1776, avevano suscitato grande meraviglia.

L'autore autore attraverso guide "speciali", da Van Gogh a Floubert, Giobbe e tanti altri, riesamina tutti i viaggi che ha fatto e da cui non ha tratto soddisfazione e li rivaluta grazie a una visione diversa di viaggio alla scoperta dei luoghi dello spirito e della mente. Contro il turismo globalizzato esorta prima di tutto a viaggiare dentro se stessi....  





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